Un'arancia arrostita fa tornare il gusto nei guariti da Covid? No, è falso
Basta cuocere un’arancia, sbucciarla, condirla con un po’ di zucchero di canna e mangiarla. Questa è la cura che gira sui social per ritrovare il gusto perso a seguito della Covid-19. E' falso, ma il video ha superato gli oltre 200.000 like su Instagram.
La disgeusia (la diminuzione del gusto) e l’ageusia (la perdita totale) sono due sintomi osservati in molti casi dei pazienti infetti da Sars-Cov-2. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Jama e condotto da ricercatori delle Università di Padova e Trieste, dalla Aulss di Treviso, dal Cro di Aviano e dal King’s College di Londra, si tratta di un deficit di tipo transitorio. Infatti, dopo un mese dalle prime manifestazioni, quasi nove pazienti su dieci guariti dalla Covid e con questi sintomi (l’89%), ha ricominciato a sentire il gusto dei cibi. Andando più nel dettaglio, entro un mese il 49% dei pazienti ha recuperato completamente la sensibilità e il 40% ha notato miglioramenti.
Nel video si legge di una ragazza che ha tentato questa soluzione per riportare il gusto nel fidanzato, guarito dalla Covid. "Ha decisamente migliorato il sapore", spiega, dando la "dritta" in pasto ai social network.
Ma davvero mangiando un’arancia arrostita con un po’ di zucchero di canna si può guarire dall’anosmia della Covid? No. Non c’è alcuna evidenza scientifica che tutto questo possa avvenire.
Ma uno studio sudcorano della Konkuk University apre la strada al ruolo dell’odore dell’arancia per cercare di rieducare un altro dei sintomi della malattia, l’anosmia, cioè la perdita dell’olfatto.
Lo studio ha coinvolto 103 persone con un allenamento olfattivo durato 3 mesi usando cinque odori: rosa, limone, cannella, arancia e pesca. Il senso dell’olfatto è migliorato in circa il 40% delle persone nell’arco di due settimane. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista scientifica Clinical and experimental Otorinolaryngology.