I vaccini per il Covid non sono sicuri perché fatti in fretta? È falso
I vaccini contro il virus Sars-Cov-2 sono stati messi in commercio in meno di un anno. Dunque, "non funzionano" perché hanno saltato alcuni passaggi della ricerca scientifica. E' questo un luogo comune da sfatare derivato da una interpretazione sbagliata dettata dalla fase emergenziale. L'accelerazione del percorso di ricerca (di solito ci vogliono dai 7 ai 10 anni per arrivare a conclusione) è stato dettato anche dall'interesse comune da parte delle istituzioni e del mondo della ricerca. Lo stanziamento di fondi e le prenotazioni delle dosi hanno permesso alle aziende di tagliare i tempi.
La tecnologia dei primi vaccini Covid ora in commercio, quella a Rna messaggero, ha permesso ancor di più di procedere spediti. Non contiene il virus "addormentato" ma dà indicazioni ad agire alle cellule immunitarie già presenti nell'organismo.
Sars-Cov-2, il virus che causa Covid-19, è un coronavirus: ha giovato molto alla ricerca il fatto che già erano stati condotti studi su virus simili come quelli di Sars e Mers.
Quali sono le fasi cliniche di una ricerca?
- Studio di fase 1: viene condotto su persone sane per identificare la dose ottimale e la valutazione della sicurezza nell'uomo
- Studio di fase 2: ha un carattere esplorativo su piccoli gruppi di persone
- Studio di fase 3: ha una conferma e viene condotto su migliaia o decine di migliaia di persone.
Superata la fase 3, cosa succede?
L'azienda farmaceutica, che ha condotto lo studio sulla base di criteri scientifici, sottopone all'autorità regolatoria nazionale la documentazione sulla qualità, sulla sicurezza e sull'efficacia per l'autorizzazione all'immissione in commercio. In Europa la prima autorità regolatoria è l'Ema, la European Medicine Agency. Dopo l'ok da parte di Ema si passa all'autorizzazione da parte della Commissione Europea per la produzione.